Giuramento della Pallacorda

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lunedì 28 marzo 2011

Dal vangelo secondo (De) Mattei


Sono le recenti dichiarazioni del vicepresidente del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) Roberto De Mattei ai microfoni della delirante emittente di Padre Livio Fanzaga (Radio Maria) a scandalizzare chi ha un poco di “celluline grigie” nell’encefalo. In quell’intervento non si è parlato di “scomposizione delle cellule” per l’energia nucleare come ha fatto il presidente del consiglio, ma il cervello rimane l’argomento fondamentale che lega questa riflessione. Come può il vicepresidente del più importante motore della ricerca scientifica in Italia, dichiarare che le catastrofi sono “un’esigenza della giustizia di Dio, una benevola manifestazione della misericordia di Dio”... “per molte delle vittime che oggi compiangiamo il terremoto è stato un battesimo di sofferenza che ha purificato le loro macchie, anche le più lievi, e che la loro anima è volata in cielo prima del tempo, perché Dio ha voluto risparmiarle un triste avvenire” ? Verrebbe da parlare di scomposizione delle cellule neuronali del De Mattei, ma sembra che questa scomposizione sia un’anomalia genetica; infatti, fu sempre De Mattei a scagliarsi - sempre nei panni del vicepresidente del CNR- contro l’evoluzionismo organizzando un convegno intitolato “Evoluzionismo: il tramonto di un’ipotesi” nella sede romana del CNR il 23 febbraio 2009. Da non dimenticare anche la “battaglia” di De Mattei contro l’eutanasia, vinta in partenza grazie al sostegno di scimmioni papali e “Homo ridens” del potere politico.

Ma chi è veramente Roberto De Mattei?

Se scopriamo le sue vesti di rappresentate del CNR possiamo vedere che è “professore associato di Storia del Cristianesimo e della Chiesa alla privata Università Europea di Roma, presidente della Fondazione Lepanto, direttore del mensile Radici cristiane, dirigente di Alleanza Cattolica e consigliere del Vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini per le questioni internazionali.” (Cit. P. Odifreddi)

Ma come si spiega che un uomo del genere come De Mattei sia riuscito a ricoprire un incarico così rilevante della ricerca scientifica italiana? Era il 2004 quando il presidente Silvio Berlusconi assieme al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca Letizia Moratti propose la vicepresidenza del CNR a Roberto de Mattei. Forse non ci sarebbe bisogno di dire altro, ma tanto per intenderci fu proprio la Moratti che nel 2004 cercò di obnubilare dai programmi scolastici l’evoluzionismo con il Decreto Legislativo del 18 febbraio. Dopo l'intervento a Radio Maria, il web si è mobilitato per chiedere, tramite petizione, le dimissioni di De Mattei. Una petizione legittima, anzi doverosa. Come può la ricerca scientifica italiana essere rappresentata da un uomo che si fa portatore del più bieco dogmatismo che nei tempi ha contrastato ogni sviluppo scientifico e sociale? Alle polemiche suscitate nel web ecco che ci ha regalato un altro passo del suo vangelo; il vangelo secondo De Mattei:

Gli attacchi contro di me sono un tipico esempio della dittatura del relativismo denunciata da Benedetto XVI. Perché non ho fatto altro che riaffermare la tradizionale dottrina cattolica sulla provvidenza.”

Un’affermazione degna di un intollerante che sa di avere appoggi politici e clericali (sono due cose diverse?) ovunque si trovi. Innanzi tutto vorrei ricordare a De Mattei e di converso al “più alto” da lui citato, che il termine “dittatura del relativismo” è un nonsense, poiché il relativismo non è quella corrente che nega l’esistenza di una verità, ma che invece riconosce il carattere fallibile e probabilistico della potenza conoscitiva umana. In questo senso il relativismo non può essere una dittatura, ma solo una democrazia. È una dittatura invece, quella del dogmatismo cattolico; quella corrente di (non) pensiero che De Mattei dice di riaffermare con i suoi interventi. Detto ciò, mi aggiungo allora alla lista di chi chiede le immediate dimissioni di Roberto De Mattei dal ruolo di vicepresidente del CNR. Non possiamo tollerare che la ricerca scientifica italiana sia rappresentata da chi è contro la ricerca scientifica stessa. Questi sono ossimori creati da una società che ha perso la ragione scambiandola per la fede cieca e irresponsabile; è questo un dogmatismo che non riesce a tollerare nemmeno i nostri fratelli, perché deve imporre classificazioni basate sull’orientamento sessuale alla stessa stregua delle discriminazioni razziali messe in atto dai gruppi del Ku Klux Klan.

4 commenti:

  1. Ottimo lavoro, Nazzario! Pietro G.

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  2. Chiedete le dimissioni di uno studioso solo perchè è cattolico. Ha espresso libere opinioni religiose e lo condannate in quanto studioso. Siete più intollerenti degli islamici. Che dire: VERGOGNATEVI. Temo davvero per la laicità del nostro Paese. Non avete mai sentito parlare del DIRITTO DI PROFESSARE UN CREDO RELIGIOSO? del principio di NON DISCRIMINAZIONE? Oggi i veri peseguitati sono i Cattolici, mentre le lobby sioniste, gay, massoniche ed anticleriali vogliono imporre un pensiero debole. Ma siamo fiduciosi: "Le forze degli inferi non preverranno"

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  3. Egregio sig. Massimo,

    quelle che lei chiama libere opinioni religiose sono un offesa all'intelligenza di qualunque comune mortale e sopratutto alla figura e al messaggio di Gesù Cristo che se non sbaglio dovrebbe essere il profeta dei cattolici. Pensare che Dio faccia succedere un terremoto per punire indiscriminatamente alcuni uomini è una sciocchezza che nulla ha di religioso e sopratutto fa scandalo se detta da un uomo che dovebbe guidarte il CNR. Le dimissioni richieste inoltre sono una provocazione in un paese dove nessuno si dimette da nulla, persino se si è accusati di sfruttamento della prostituzione minorile. Per quanto le possa sembrare difficile anche eretici gay sionisti massoni e anticlericali come il sottoscritto frequentano abitualmente cattolici tutto il giorno ( ma con una profilassi adeguata) e le assicuro che alcuni teologi e parroci che con me intrattengono abituali conversazioni mi hanno assicurato che una tale sciocchezza non riguarda assolutamente la natura della propria religione. Spero di ritrovarla spesso in questo covo di potenti lobbisti.
    con affetto Antonio

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