Giuramento della Pallacorda

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mercoledì 2 marzo 2011

Il fascino discreto della sacrestia



Nella nostra “povera patria” sembra oramai impossibile richiamarsi alla laicità dello stato. I politicanti immergono le mani nell’acqua santa e fatto questo rituale si lavano dei loro peccati agli occhi della chiesa. Sono atti di ordinaria follia che si succedono da secoli nel nostro paese dimenticando ogni fondamento laico sul quale la nostra costituzione si sofferma. Papi, preti e vescovi che difendono i governi anche e soprattutto quelli più dispotici, se ne sono visti in tutti i paesi e in tutti i tempi; ma ora che per iscritto abbiamo la nostra autorizzazione a chiedere il rispetto della laicità, ce ne siamo dimenticati e lasciamo che il gioco delle parti continui imperterrito. Abbiamo visto il vaticano ringraziare il governo per il suo impegno nel non rispettare la carta costituzionale in più occasioni, dal ricorso del governo contro l’abolizione dei simboli religiosi in luoghi pubblici alla falsa legge sul testamento biologico che ignora completamente il diritto del singolo di autodeterminarsi, dall’inserimento di nuovi insegnanti di religione nella scuola pubblica a scapito degli insegnanti precari ai continui regali milionari che il governo concede con la truffa dell’8x mille.
Tutto questo passa nelle menti degli italiani come una cosa del tutto normale, tanto che alcuni parlano di “stato cattolico” dimenticando che il nostro è uno stato laico ovvero uno stato che si riconosce neutrale nei confronti di tutte le credenze religiose. Oramai è diventato un passo obbligatorio quello della sagrestia, come dimenticare il deputato e (quasi) ministro Aldo Brancher? Che dire della decisione del Consiglio Regionale del Lazio che con l'apporto di Pd, Sel, Idv, FdS e Pdl Polverini, Udc, Destra ha approvato uno stanziamento di 400 mila euro non per i cittadini del Lazio, ma per la realizzazione dell'Auditorium multifunzionale presso il complesso parrocchiale di S.Paolo nel quartiere Cavoni di Frosinone? Che dire della politica integralista della Lega che prevede distribuzione di bibbie e di crocifissi nelle scuole pubbliche del Veneto? E che dire di Formigoni che con l’appoggio di Comunione e Liberazione sta negando la vendita della pillola RU486? (il quale per altro è stato eletto con firme false, e non accenna neanche alle dimissioni); che dire del riconoscimento dell'obiezione di coscienza per i farmacisti da parte del comitato di bioetica?.
Ultimo esempio (ma solo in senso cronologico) dello scambismo clericale è stato il discorso discriminatorio del nostro (aimé) premier Silvio Berlusconi, il quale ha ribadito la linea filoclericale del governo nei confronti delle famiglie gay e delle adozioni ai singoli.
Ci sarebbero infiniti esempi di questo fascino discreto della sacrestia che si potrebbe andare avanti all’infinito. Un partito (magari solo uno!) che si fa portavoce delle idee (pregiudizi) della chiesa è quella forma di potere che Giuseppe Garibaldi definiva aspramente come “governo dei preti”; la più velata forma di teocrazia che prevede il sostentamento del clero da una parte e del governo dall’altra tutto a scapito delle tasche e della coscienza del popolo.
Qualora una sparuta e coraggiosa parte di cittadini faccia notare i giochi di potere tra le caste, subito viene bollata come un gruppo di “laicisti”;un termine questo, col quale si finge una distinzione tra “laici buoni” e “laici cattivi” e guarda caso i laici buoni sono quelli che appoggiano la linea filoclericale anticostituzionale del governo, mentre i laici cattivi sono quelli che cercano di far rispettare la costituzione. A tal proposito Massimo Teodori scrive in un suo articolo:

“A me pare, in sostanza, che gli uomini di Chiesa, facendo credere di fare propria la distinzione tra Chiesa e Stato ed accettando la secolarizzazione della società nata dalla civiltà liberale, in realtà ne negano attraverso la distorsione lessicale, gli autentici significati storici.”

E come non essere d’accordo con Teodori? Tanto per fare un esempio di quello che l’autore ha intercettato, recentemente il Cardinal Bagnasco ha dichiarato che festeggerà il 17 Marzo (festa dell’Unità d’Italia) con una messa solenne. Sì, suona come una presa in giro come quando nella celebrazione del XX settembre 2010 fu concesso un intervento del Cardinal Tarcisio Bertone mentre venne negato ai Radicali il diritto di manifestare.
Stando così le cose viene da chiedersi “Quale futuro per l’Italia?”
A questa domanda Indro Montanelli aveva risposto in una intervista:

“Per l’Italia nessuno... per gli italiani all’estero un futuro brillante”.

Secondo Montanelli l’Italia non può avere un futuro perché “è un paese di contemporanei, senza padri e senza posteri, perché senza memoria” (Cit. Ugo Ojetti). Possiamo accettare questa risposta? Credo di no. Allora iniziamo a vigilare sul nostro presente e a ricordare il nostro passato.

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